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Una raccolta di articoli di Gianfranco Sinico usciti sul Corriere Vicentino e su Sovizzo Post, a cura dei rispettivi direttori Stefano Cotrozzi e Paolo Fongaro. “Si ha paura che dai giornali questi pezzi finiscano per perdersi nell’infinito cosmico delle cantine, mentre selezionarli e poi stamparli su un libro li renderà eterni (o almeno così ci auguriamo)”.
“Sul desktop del mio computer ho salvato la bozza di questo libro sotto il titolo “Notte buia e tempestosa”, nel classico clichè del noir di serie b. Avevo paura che passando in redazione Alberto potesse trovare un file a suo nome, scoprendo quello che stavamo combinando.
Non che “il Fabris” sia curioso o invadente, anzi il contrario, ma era meglio non correre alcun rischio, altrimenti il libro non avrebbe mai visto la luce.
Quindi, questo volume, come avrete già capito, è stato realizzato alle spalle dell’autore che probabilmente non ci avrebbe mai concesso il permesso di pubblicarlo. Così facendo non abbiamo voluto dargli la possibilità di dirci di no, non glielo abbiamo chiesto e quindi non siamo in difetto. Mi assumo per intero la responsabilità civile, penale e quanto altro possa venire in mente ad Alberto per la pubblicazione di questo manoscritto contenente ogni pezzo scritto sul Corriere Vicentino nelle pagine delle opinioni e nell’in- serto di Cabaret Voltaire.
Ci fa piacere iniziare questa collana di libri partendo proprio dalla penna di Alberto, ma forse ci fa ancora più piacere pensare alla sua faccia quando prenderà per la prima volta il libro in mano. Diciamo che le due cose sono equamente divise al cinquanta per cento.”
dal prologo di Stefano Cotrozzi che ha curato l’edizione
Tempi di spedizione: 5-10 giorni lavorativi
Costo di spedizione: euro 3,90 (max 4 copie)*
“Sul desktop del mio computer ho salvato la bozza di questo libro sotto il titolo “Notte buia e tempestosa”, nel classico clichè del noir di serie b. Avevo paura che passando in redazione Alberto potesse trovare un file a suo nome, scoprendo quello che stavamo combinando.
Non che “il Fabris” sia curioso o invadente, anzi il contrario, ma era meglio non correre alcun rischio, altrimenti il libro non avrebbe mai visto la luce.
Quindi, questo volume, come avrete già capito, è stato realizzato alle spalle dell’autore che probabilmente non ci avrebbe mai concesso il permesso di pubblicarlo. Così facendo non abbiamo voluto dargli la possibilità di dirci di no, non glielo abbiamo chiesto e quindi non siamo in difetto. Mi assumo per intero la responsabilità civile, penale e quanto altro possa venire in mente ad Alberto per la pubblicazione di questo manoscritto contenente ogni pezzo scritto sul Corriere Vicentino nelle pagine delle opinioni e nell’in- serto di Cabaret Voltaire.
Ci fa piacere iniziare questa collana di libri partendo proprio dalla penna di Alberto, ma forse ci fa ancora più piacere pensare alla sua faccia quando prenderà per la prima volta il libro in mano. Diciamo che le due cose sono equamente divise al cinquanta per cento.”
dal prologo di Stefano Cotrozzi che ha curato l’edizione
“Houston abbiamo un problema” di Alberto Fabris
2010
130 pagine
*Per altre modalità di pagamento contattare ordini@bericaeditrice.it
“Sul desktop del mio computer ho salvato la bozza di questo libro sotto il titolo “Notte buia e tempestosa”, nel classico clichè del noir di serie b. Avevo paura che passando in redazione Alberto potesse trovare un file a suo nome, scoprendo quello che stavamo combinando.
Non che “il Fabris” sia curioso o invadente, anzi il contrario, ma era meglio non correre alcun rischio, altrimenti il libro non avrebbe mai visto la luce.
Quindi, questo volume, come avrete già capito, è stato realizzato alle spalle dell’autore che probabilmente non ci avrebbe mai concesso il permesso di pubblicarlo. Così facendo non abbiamo voluto dargli la possibilità di dirci di no, non glielo abbiamo chiesto e quindi non siamo in difetto. Mi assumo per intero la responsabilità civile, penale e quanto altro possa venire in mente ad Alberto per la pubblicazione di questo manoscritto contenente ogni pezzo scritto sul Corriere Vicentino nelle pagine delle opinioni e nell’in- serto di Cabaret Voltaire.
Ci fa piacere iniziare questa collana di libri partendo proprio dalla penna di Alberto, ma forse ci fa ancora più piacere pensare alla sua faccia quando prenderà per la prima volta il libro in mano. Diciamo che le due cose sono equamente divise al cinquanta per cento.”
dal prologo di Stefano Cotrozzi che ha curato l’edizione
“Houston abbiamo un problema” di Alberto Fabris
2010
130 pagine
*Per altre modalità di pagamento contattare ordini@bericaeditrice.it
“Dedicato a tutte quelle coppie che vogliono intraprendere la strada dell’adozione e hanno bisogno di risposte non solo tecniche, ma anche emotive. Dedicato a quelle famiglie che hanno sperimentato l’adozione e si ritrovano a rivivere il viaggio della speranza, le paure, le incertezze, la felicità e la gioia di essere genitori”.
È dedicato soprattutto a queste persone qui, indicate nell’introduzione firmata dai fondatori di Ai.Bi. Marco Griffini e Irene Bertuzzi, ma anche a molti altri, il libro scritto a due mani da Laura Debolini e Filippo Fiani, sposi con un desiderio che li ha sempre accompagnati, fin dai tempi del fidanzamento: accogliere la vita, aprire la propria casa e la propria famiglia a chi ne ha più bisogno.
“Il centuplo quaggiù. Adozioni internazionali e tanta Provvidenza” è un alternarsi esilarante di vicende legate all’avventura tutt’altro che semplice o scontata che i due autori hanno vissuto per adottare i loro bambini: Maria Pilar e Samuèl, entrambi peruviani.
Laura e Filippo, già abituati a raccontare in presa diretta i loro viaggi e le peripezie nei labirinti burocratici e non delle adozioni internazionali tramite la loro attività di blogger, hanno confezionato un libro capace al tempo stesso di coinvolgere il lettore e informarlo in maniera divertente su un tema complesso, di cui si sente spesso parlare in maniera superficiale e senza cognizione di causa.
Scene di vita quotidiana, magari viste da entrambi i punti di vista, quello del marito e quello della moglie, si alternano a riflessioni di natura più teorica e “tecnica”. Il tutto raccontato con una lingua schietta e colorita, e condito da tanta fede nella Provvidenza ripagata in maniera esorbitante da una sorpresa finale…
Stampato su carta certificata FSC
Tempi di spedizione: 5-10 giorni lavorativi
Costo di spedizione: euro 3,90 (max 4 copie)*
“Dedicato a tutte quelle coppie che vogliono intraprendere la strada dell’adozione e hanno bisogno di risposte non solo tecniche, ma anche emotive. Dedicato a quelle famiglie che hanno sperimentato l’adozione e si ritrovano a rivivere il viaggio della speranza, le paure, le incertezze, la felicità e la gioia di essere genitori”.
È dedicato soprattutto a queste persone qui, indicate nell’introduzione firmata dai fondatori di Ai.Bi. Marco Griffini e Irene Bertuzzi, ma anche a molti altri, il libro scritto a due mani da Laura Debolini e Filippo Fiani, sposi con un desiderio che li ha sempre accompagnati, fin dai tempi del fidanzamento: accogliere la vita, aprire la propria casa e la propria famiglia a chi ne ha più bisogno.
“Il centuplo quaggiù. Adozioni internazionali e tanta Provvidenza” è un alternarsi esilarante di vicende legate all’avventura tutt’altro che semplice o scontata che i due autori hanno vissuto per adottare i loro bambini: Maria Pilar e Samuèl, entrambi peruviani.
Laura e Filippo, già abituati a raccontare in presa diretta i loro viaggi e le peripezie nei labirinti burocratici e non delle adozioni internazionali tramite la loro attività di blogger, hanno confezionato un libro capace al tempo stesso di coinvolgere il lettore e informarlo in maniera divertente su un tema complesso, di cui si sente spesso parlare in maniera superficiale e senza cognizione di causa.
Scene di vita quotidiana, magari viste da entrambi i punti di vista, quello del marito e quello della moglie, si alternano a riflessioni di natura più teorica e “tecnica”. Il tutto raccontato con una lingua schietta e colorita, e condito da tanta fede nella Provvidenza ripagata in maniera esorbitante da una sorpresa finale…
“Dedicato a tutte quelle coppie che vogliono intraprendere la strada dell’adozione e hanno bisogno di risposte non solo tecniche, ma anche emotive. Dedicato a quelle famiglie che hanno sperimentato l’adozione e si ritrovano a rivivere il viaggio della speranza, le paure, le incertezze, la felicità e la gioia di essere genitori”.
È dedicato soprattutto a queste persone qui, indicate nell’introduzione firmata dai fondatori di Ai.Bi. Marco Griffini e Irene Bertuzzi, ma anche a molti altri, il libro scritto a due mani da Laura Debolini e Filippo Fiani, sposi con un desiderio che li ha sempre accompagnati, fin dai tempi del fidanzamento: accogliere la vita, aprire la propria casa e la propria famiglia a chi ne ha più bisogno.
“Il centuplo quaggiù. Adozioni internazionali e tanta Provvidenza” è un alternarsi esilarante di vicende legate all’avventura tutt’altro che semplice o scontata che i due autori hanno vissuto per adottare i loro bambini: Maria Pilar e Samuèl, entrambi peruviani.
Laura e Filippo, già abituati a raccontare in presa diretta i loro viaggi e le peripezie nei labirinti burocratici e non delle adozioni internazionali tramite la loro attività di blogger, hanno confezionato un libro capace al tempo stesso di coinvolgere il lettore e informarlo in maniera divertente su un tema complesso, di cui si sente spesso parlare in maniera superficiale e senza cognizione di causa.
Scene di vita quotidiana, magari viste da entrambi i punti di vista, quello del marito e quello della moglie, si alternano a riflessioni di natura più teorica e “tecnica”. Il tutto raccontato con una lingua schietta e colorita, e condito da tanta fede nella Provvidenza ripagata in maniera esorbitante da una sorpresa finale…
“La mia prima fine del mondo” racconta l’avventura di tre punk disorientati dalla fine del liceo e dalla collisione con Ettore Boschini, il frate dei barboni, un religioso burbero e fissato coi Rosari, abituato a viaggiare con una statua della Madonna sul portapacchi della macchina. Ribaltando il libro, ne compare un altro: “Cosa non crolla”. È una miscellanea di riflessioni semiserie in cui si alternano temi grossi (come povertà, arte sacra, educazione) e scritti su problematiche meno nobili ma altrettanto stringenti (come la piaga delle feste di compleanno delle elementari o la diffusione incontrollata della pasta senza glutine). La copertina è dell’illustratore Vito Manolo Roma che, dopo aver letto il libro, ha visto frate Ettore così.
140 pagine
Tempi di spedizione: 5-10 giorni lavorativi
Costo di spedizione: euro 3,90 (max 4 copie)*
“La mia prima fine del mondo” racconta l’avventura di tre punk disorientati dalla fine del liceo e dalla collisione con Ettore Boschini, il frate dei barboni, un religioso burbero e fissato coi Rosari, abituato a viaggiare con una statua della Madonna sul portapacchi della macchina. Ribaltando il libro, ne compare un altro: “Cosa non crolla”. È una miscellanea di riflessioni semiserie in cui si alternano temi grossi (come povertà, arte sacra, educazione) e scritti su problematiche meno nobili ma altrettanto stringenti (come la piaga delle feste di compleanno delle elementari o la diffusione incontrollata della pasta senza glutine). La copertina è dell’illustratore Vito Manolo Roma che, dopo aver letto il libro, ha visto frate Ettore così.
“La mia prima fine del mondo” racconta l’avventura di tre punk disorientati dalla fine del liceo e dalla collisione con Ettore Boschini, il frate dei barboni, un religioso burbero e fissato coi Rosari, abituato a viaggiare con una statua della Madonna sul portapacchi della macchina. Ribaltando il libro, ne compare un altro: “Cosa non crolla”. È una miscellanea di riflessioni semiserie in cui si alternano temi grossi (come povertà, arte sacra, educazione) e scritti su problematiche meno nobili ma altrettanto stringenti (come la piaga delle feste di compleanno delle elementari o la diffusione incontrollata della pasta senza glutine). La copertina è dell’illustratore Vito Manolo Roma che, dopo aver letto il libro, ha visto frate Ettore così.
Trentacinque anni di attività, di ricerca, di passione, di continui miglioramenti. Questo libro ripercorre la storia della liuteria Laurus, nata a Schio nel settembre del 1982, attraverso tutti i piú importanti modelli prodotti e gli artisti piú famosi che li hanno utilizzati. La scelta maniacale dei legni, le soluzioni tecniche innovative, la creatività di un liutaio d’eccezione come Pierluigi Cazzola, iscrivono questa storia a pieno titolo nel solco della grande tradizione liutaria italiana. I bassi elettrici prodotti dalla Laurus sono oggi conosciuti in tutto il mondo e costituiscono un vero e proprio fiore all’occhiello per l’intero settore italiano della produzione artigianale di strumenti musicali. Una carrellata lunga trentacinque anni, attraverso immagini inedite, schede tecniche e la preziosa testimonianza di alcuni protagonisti. Un’eccellenza tutta italiana che merita di essere conosciuta.
“Del Laurus mi colpirono subito la qualità del suono, con le sue tante equalizzazioni possibili, l’ergonomicità dello strumento e la scorrevolezza della tastiera. Insomma, ne acquistai due, fretless e fretted, che ho utilizzato per molti anni e in diversi lavori discografici”.
Ares Tavolazzi
“Laurus è uno strumento vero, che affonda le proprie radici nel passato della grande liuteria italiana, ma al contempo assolutamente rivolto al futuro in quanto pratico, ergonomico e leggero… La prima volta che lo sfiori è come se l’avessi sempre suonato”.
Stefano De Donato
Andrea Fogarollo vive presso Varese. Si occupa prevalentemente di storia contemporanea e di musica. Ha pubblicato Storie di confine e di contrabbando (con Sergio Scipioni, Milano, Edizioni dEste, 2014), Alan storia di un sogno (Milano, Edizioni dEste, 2014), Solo posti in piedi (con Alessandro Fogarollo, Città di Castello, Edizioni Nuova Prhomos, 2017).
Tempi di spedizione: 5-10 giorni lavorativi
Costo di spedizione: euro 3,90 (max 4 copie)*
Trentacinque anni di attività, di ricerca, di passione, di continui miglioramenti. Questo libro ripercorre la storia della liuteria Laurus, nata a Schio nel settembre del 1982, attraverso tutti i piú importanti modelli prodotti e gli artisti piú famosi che li hanno utilizzati. La scelta maniacale dei legni, le soluzioni tecniche innovative, la creatività di un liutaio d’eccezione come Pierluigi Cazzola, iscrivono questa storia a pieno titolo nel solco della grande tradizione liutaria italiana. I bassi elettrici prodotti dalla Laurus sono oggi conosciuti in tutto il mondo e costituiscono un vero e proprio fiore all’occhiello per l’intero settore italiano della produzione artigianale di strumenti musicali. Una carrellata lunga trentacinque anni, attraverso immagini inedite, schede tecniche e la preziosa testimonianza di alcuni protagonisti. Un’eccellenza tutta italiana che merita di essere conosciuta.
“Del Laurus mi colpirono subito la qualità del suono, con le sue tante equalizzazioni possibili, l’ergonomicità dello strumento e la scorrevolezza della tastiera. Insomma, ne acquistai due, fretless e fretted, che ho utilizzato per molti anni e in diversi lavori discografici”.
Ares Tavolazzi
“Laurus è uno strumento vero, che affonda le proprie radici nel passato della grande liuteria italiana, ma al contempo assolutamente rivolto al futuro in quanto pratico, ergonomico e leggero… La prima volta che lo sfiori è come se l’avessi sempre suonato”.
Stefano De Donato
Andrea Fogarollo vive presso Varese. Si occupa prevalentemente di storia contemporanea e di musica. Ha pubblicato Storie di confine e di contrabbando (con Sergio Scipioni, Milano, Edizioni dEste, 2014), Alan storia di un sogno (Milano, Edizioni dEste, 2014), Solo posti in piedi (con Alessandro Fogarollo, Città di Castello, Edizioni Nuova Prhomos, 2017).
Trentacinque anni di attività, di ricerca, di passione, di continui miglioramenti. Questo libro ripercorre la storia della liuteria Laurus, nata a Schio nel settembre del 1982, attraverso tutti i piú importanti modelli prodotti e gli artisti piú famosi che li hanno utilizzati. La scelta maniacale dei legni, le soluzioni tecniche innovative, la creatività di un liutaio d’eccezione come Pierluigi Cazzola, iscrivono questa storia a pieno titolo nel solco della grande tradizione liutaria italiana. I bassi elettrici prodotti dalla Laurus sono oggi conosciuti in tutto il mondo e costituiscono un vero e proprio fiore all’occhiello per l’intero settore italiano della produzione artigianale di strumenti musicali. Una carrellata lunga trentacinque anni, attraverso immagini inedite, schede tecniche e la preziosa testimonianza di alcuni protagonisti. Un’eccellenza tutta italiana che merita di essere conosciuta.
“Del Laurus mi colpirono subito la qualità del suono, con le sue tante equalizzazioni possibili, l’ergonomicità dello strumento e la scorrevolezza della tastiera. Insomma, ne acquistai due, fretless e fretted, che ho utilizzato per molti anni e in diversi lavori discografici”.
Ares Tavolazzi
“Laurus è uno strumento vero, che affonda le proprie radici nel passato della grande liuteria italiana, ma al contempo assolutamente rivolto al futuro in quanto pratico, ergonomico e leggero… La prima volta che lo sfiori è come se l’avessi sempre suonato”.
Stefano De Donato
Andrea Fogarollo vive presso Varese. Si occupa prevalentemente di storia contemporanea e di musica. Ha pubblicato Storie di confine e di contrabbando (con Sergio Scipioni, Milano, Edizioni dEste, 2014), Alan storia di un sogno (Milano, Edizioni dEste, 2014), Solo posti in piedi (con Alessandro Fogarollo, Città di Castello, Edizioni Nuova Prhomos, 2017).
L’autrice, Arianna Lorenzetto, racconta un’esperienza autobiografica: quella di essersi trovata per necessità ad indossare una parrucca e a gestire la comunicazione con gli altri attraverso questo elemento estraneo.
Di qui le storie narrate nel libro: l’incontro con il panettiere, il politico, il venditore, la bambina, la cameriera…
Con una parrucca in testa le relazioni assumono delle pieghe talvolta inaspettate e permettono di scrutare l’interlocutore quasi dal di fuori.
I racconti traggono spunto da storie realmente accadute e ci conducono in un mondo fatto di ironia e di autoironia, indispensabili per guardare avanti nonostante tutto.
“Sono storie – spiega l’autrice – nelle quali la sofferenza si accompagna al sorriso, un sorriso utile a ciascuno di noi e non solo a chi si trova nelle situazioni descritte”.
Il libro è stato realizzato con il contributo del Comune di Arzignano e del Comitato Andos Ovest Vicentino Onlus a cui andrà il ricavato della vendita delle copie.
Di Arianna Lorenzetto
112 pagine
Tempi di spedizione: 5-10 giorni lavorativi
Costo di spedizione: euro 3,90 (max 4 copie)*
*Per ordini superiori alle 4 copie o per altre modalità di pagamento contattare ordini@bericaeditrice.it
L’autrice, Arianna Lorenzetto, racconta un’esperienza autobiografica: quella di essersi trovata per necessità ad indossare una parrucca e a gestire la comunicazione con gli altri attraverso questo elemento estraneo.
Di qui le storie narrate nel libro: l’incontro con il panettiere, il politico, il venditore, la bambina, la cameriera…
Con una parrucca in testa le relazioni assumono delle pieghe talvolta inaspettate e permettono di scrutare l’interlocutore quasi dal di fuori.
I racconti traggono spunto da storie realmente accadute e ci conducono in un mondo fatto di ironia e di autoironia, indispensabili per guardare avanti nonostante tutto.
“Sono storie – spiega l’autrice – nelle quali la sofferenza si accompagna al sorriso, un sorriso utile a ciascuno di noi e non solo a chi si trova nelle situazioni descritte”.
Il libro è stato realizzato con il contributo del Comune di Arzignano e del Comitato Andos Ovest Vicentino Onlus a cui andrà il ricavato della vendita delle copie.
Di Arianna Lorenzetto
*Per ordini superiori alle 4 copie o per altre modalità di pagamento contattare ordini@bericaeditrice.it
L’autrice, Arianna Lorenzetto, racconta un’esperienza autobiografica: quella di essersi trovata per necessità ad indossare una parrucca e a gestire la comunicazione con gli altri attraverso questo elemento estraneo.
Di qui le storie narrate nel libro: l’incontro con il panettiere, il politico, il venditore, la bambina, la cameriera…
Con una parrucca in testa le relazioni assumono delle pieghe talvolta inaspettate e permettono di scrutare l’interlocutore quasi dal di fuori.
I racconti traggono spunto da storie realmente accadute e ci conducono in un mondo fatto di ironia e di autoironia, indispensabili per guardare avanti nonostante tutto.
“Sono storie – spiega l’autrice – nelle quali la sofferenza si accompagna al sorriso, un sorriso utile a ciascuno di noi e non solo a chi si trova nelle situazioni descritte”.
Il libro è stato realizzato con il contributo del Comune di Arzignano e del Comitato Andos Ovest Vicentino Onlus a cui andrà il ricavato della vendita delle copie.
Di Arianna Lorenzetto
*Per ordini superiori alle 4 copie o per altre modalità di pagamento contattare ordini@bericaeditrice.it
Quarta edizione del concorso letterario “Nella mia città” rivolto agli studenti della città di Arzignano. Sin dalla prima edizione il progetto si propone di stimolare la scrittura e la riflessione degi studenti delll’ ITIS “Galilei” e del Liceo “L. Da Vinci”.
Il conscorso è organizzato dall’Associazione “Il Grifo e il Leone” in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Arzignano.
Il tema scelto per questa edizione 2017 è la pelle. Tema tanto caro al territorio arzignanese che ha visto gli studenti cimentarsi in racconti di prosa e poesie che avessero la pelle come colonna portante delle loro produzioni scritte.
La giuria composta da Giacomo Zorzi di Unic (Unione nazionale industria conciaria), Stefano Cotrozzi del Corriere Vicentino e Giuseppe Signorin di Berica Editrice ha premiato un racconto molto emozionante dal titolo “A fior di pelle” scritto da Eleonora Savoiani, studentessa dell’istituto Galilei.
Quarta edizione del concorso letterario “Nella mia città” rivolto agli studenti della città di Arzignano. Sin dalla prima edizione il progetto si propone di stimolare la scrittura e la riflessione degi studenti delll’ ITIS “Galilei” e del Liceo “L. Da Vinci”.
Il conscorso è organizzato dall’Associazione “Il Grifo e il Leone” in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Arzignano.
Il tema scelto per questa edizione 2017 è la pelle. Tema tanto caro al territorio arzignanese che ha visto gli studenti cimentarsi in racconti di prosa e poesie che avessero la pelle come colonna portante delle loro produzioni scritte.
La giuria composta da Giacomo Zorzi di Unic (Unione nazionale industria conciaria), Stefano Cotrozzi del Corriere Vicentino e Giuseppe Signorin di Berica Editrice ha premiato un racconto molto emozionante dal titolo “A fior di pelle” scritto da Eleonora Savoiani, studentessa dell’istituto Galilei.
Paolino è cresciuto e si trova ad affrontare una pericolosa avventura per difendere il suo paese, Riciclandia.
Fumetto per Agno Chiampo Ambiente dedicato agli studenti delle scuole primarie.
Un incubo può diventare un sogno.
Da una promessa fatta per ringraziare, nasce – come per magia – la splendida avventura di un Cammino da Assisi a Roma, da Francesco a Francesco. Cinque amici – Paolo Fongaro, Paolo Zorzi, Luciano Ponte, Giovanni Costa e Alberto Terraroli – indossano gli abiti umili ed essenziali degli antichi pellegrini, intraprendendo un viaggio straordinario attraverso un’Italia “minore” e tutta da scoprire. Una caleidoscopica cinquina di personaggi, uomini tra di loro diversissimi, accomunati da un’incredibile passione: pepolare, con il cuore gonfio di riflessioni ed emozioni, ma con lo sguardo sempre attento, spalancato al futuro. Il tutto condito con gioviale leggerezza ed il sapore inimitabile dell’amicizia sincera. Un viaggio con il corpo, ma soprattutto nell’anima e nella spiritualità, alla ricerca di risposte a domande tra le più scomode e difficili. Duecento chilometri travolgenti, pepolati anche tentando di farsi amiche la fatica e la sofferenza. Lungo un milione di passi non mancano incontri con persone eccezionali, chiamate da misteriosi disegni della Provvidenza a vivere esperienze tremende, però capaci di trasformare il dolore in sorrisi. Di dare luce al buio. Scrive Davide Gandini: “Il pellegrino è colui che cerca, accettando l’incalcolabile rischio di trovare veramente. A differenza di tutti gli intellettuali che cercano per cercare, ma in fondo hanno paura di trovare. Perché trovare significa non essere più quello che si era prima. È cambiare. È morire. Per rinascere!”. Pepolando è una dichiarazione di guerra alla banalità, un inno all’amicizia ed al futuro, un peana di vittoriosa speranza. Uno scrigno di piccoli e grandi tesori da centellinare nella quotidianità. Però Pepolando è soprattutto una concreta occasione di solidarietà, visto che il suo intero ricavato contribuirà ad alcuni bellissimi progetti che si impegnano a regalare un sorriso a tanti bambini. Un gruppo di amici, un pellegrinaggio, una pagina Facebook e ora un libro. L’avventura di “Pepolando – Da Francesco a Francesco” non ha nessuna intenzione di fermarsi. ULTREYA!
IL RICAVATO DEL LIBRO ANDRÀ COMPLETAMENTE IN BENEFICENZA
IL RICAVATO DEL LIBRO ANDRÀ COMPLETAMENTE IN BENEFICENZA
Per ventotto lunghi anni il Muro di Berlino ha rappresentato il simbolo della divisione europea nei due grandi blocchi, e la data della sua caduta è oramai considerata come la data ufficiale della fine della guerra fredda.
Alberto Savegnago ne ripercorre la storia, dalla divisione della Germania in due stati, divisione che porterà poi alla costruzione del Muro in quell’ormai lontana estate del 1961, fino al novembre dell’89, quando la storica capitale tedesca ritrova la sua unità, che molti temevano perduta per sempre.
Un racconto che attraversa quasi mezzo secolo di storia tedesca ed europea, ricco di aneddoti, di curiosità e di ricordi dei suoi protagonisti, il tutto accompagnato da una folta documentazione fotografica che rende la lettura piacevole e di facile comprensione.
Di Alberto Savegnago
Tempi di spedizione: 5-10 giorni lavorativi
Costo di spedizione: euro 3,90 (max 4 copie)*
*Per ordini superiori alle 4 copie o per altre modalità di pagamento contattare ordini@bericaeditrice.it
Per ventotto lunghi anni il Muro di Berlino ha rappresentato il simbolo della divisione europea nei due grandi blocchi, e la data della sua caduta è oramai considerata come la data ufficiale della fine della guerra fredda.
Alberto Savegnago ne ripercorre la storia, dalla divisione della Germania in due stati, divisione che porterà poi alla costruzione del Muro in quell’ormai lontana estate del 1961, fino al novembre dell’89, quando la storica capitale tedesca ritrova la sua unità, che molti temevano perduta per sempre.
Un racconto che attraversa quasi mezzo secolo di storia tedesca ed europea, ricco di aneddoti, di curiosità e di ricordi dei suoi protagonisti, il tutto accompagnato da una folta documentazione fotografica che rende la lettura piacevole e di facile comprensione.
Di Alberto Savegnago
*Per ordini superiori alle 4 copie o per altre modalità di pagamento contattare ordini@bericaeditrice.it
Stampato su carta certificata FSC
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Quale paesaggio culturale rappresenta l’Alto Vicentino di oggi? Partendo da una semplice domanda, Confindustria Vicenza – Raggruppamento Alto Vicentino, i Comuni di Schio, Thiene e Valdagno con la Fondazione Palazzo Festari, hanno lanciato il Progetto TerraLiquida, per invitare la generazione tra i 18 e i 39 anni a descrivere e narrare questo territorio operoso. Qui e adesso. L’agricoltura, l’industria e il commercio,
sono le facce più note dell’Alto Vicentino, “una regione nella regione” del nord est d’Italia, che fonda su tradizioni antiche e molta innovazione tecnologica.
I cinque testi scelti dai giurati, raccolti in una pubblicazione tutta al femminile, permettono di capire, di analizzare e individuare chiavi di lettura di un’area vasta e complessa, avviata verso la definizione di un proprio valore di comunità. La terra, l’acqua e le montagne sono i tre elementi fondativi di un rapporto ancestrale con i luoghi, ed ognuno di loro è presente tra le righe dei racconti. Alla natura si aggiunge l’eco delle grandi guerre del Novecento, la geometria dei capannoni, i nuovi cittadini e il cibo cucinato dai nonni, soggetti non solo capaci di figurare il ricordo, ma emblemi parte del cambiamento e dell’evoluzione di una società fluida, che si adatta al proprio tempo.
L’Alto Vicentino può rappresentare una soglia o un confine, un luogo creativo o di memoria, con margini geografici solidi e radici orgogliose. Spetterà ad ogni individuo scegliere se viverli o superarli.
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“Tra la rosa e l’insalata” è un libro di poesie e filastrocche per bambine/i dai 5 ai 10 anni sul tema della natura e delle tradizioni.
Protagonista è una bambina che trascorre vacanze e tempo libero con i nonni, sperimentando i molteplici aspetti della vita in campagna. Seguendo il ritmo e i cambiamenti delle stagioni, la protagonista compone poesie e filastrocche introducendole e contestualizzandole con un breve commento in prosa.
Partendo dal recupero delle tradizioni rurali, la bambina scopre piante, animali, cibi quotidiani fenomeni naturali, riportando al proprio vissuto temi importanti: la famiglia e gli affetti, il gioco, l’amicizia e le emozioni, la natura, la memoria e la storia recente, il dialogo intergenerazionale, il rispetto dell’ambiente, l’amore per il verde. Particolare spazio trovano le esperienze e le disavventure della protagonista in cui ogni bambina/o può riconoscersi e con cui può scoprire i piccoli segreti che aiutano a sorridere alla vita.
“Tra la rosa e l’insalata” è un libro di poesie e filastrocche per bambine/i dai 5 ai 10 anni sul tema della natura e delle tradizioni.
Protagonista è una bambina che trascorre vacanze e tempo libero con i nonni, sperimentando i molteplici aspetti della vita in campagna. Seguendo il ritmo e i cambiamenti delle stagioni, la protagonista compone poesie e filastrocche introducendole e contestualizzandole con un breve commento in prosa.
Partendo dal recupero delle tradizioni rurali, la bambina scopre piante, animali, cibi quotidiani fenomeni naturali, riportando al proprio vissuto temi importanti: la famiglia e gli affetti, il gioco, l’amicizia e le emozioni, la natura, la memoria e la storia recente, il dialogo intergenerazionale, il rispetto dell’ambiente, l’amore per il verde. Particolare spazio trovano le esperienze e le disavventure della protagonista in cui ogni bambina/o può riconoscersi e con cui può scoprire i piccoli segreti che aiutano a sorridere alla vita.
“Tra la rosa e l’insalata” è un libro di poesie e filastrocche per bambine/i dai 5 ai 10 anni sul tema della natura e delle tradizioni.
Protagonista è una bambina che trascorre vacanze e tempo libero con i nonni, sperimentando i molteplici aspetti della vita in campagna. Seguendo il ritmo e i cambiamenti delle stagioni, la protagonista compone poesie e filastrocche introducendole e contestualizzandole con un breve commento in prosa.
Partendo dal recupero delle tradizioni rurali, la bambina scopre piante, animali, cibi quotidiani fenomeni naturali, riportando al proprio vissuto temi importanti: la famiglia e gli affetti, il gioco, l’amicizia e le emozioni, la natura, la memoria e la storia recente, il dialogo intergenerazionale, il rispetto dell’ambiente, l’amore per il verde. Particolare spazio trovano le esperienze e le disavventure della protagonista in cui ogni bambina/o può riconoscersi e con cui può scoprire i piccoli segreti che aiutano a sorridere alla vita.
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“Può succedere che i progetti pianificati per la tua vita vengano sconvolti da qualcosa di inaspettato, nello specifico da una malattia. E non tutti riusciamo a reagire con forza a quanto ci riserva il destino. Ti ritrovi a fare i conti con le statistiche che danno la vita media di un malato di fibrosi cistica a 13 anni. Ti fai un sacco di domande. Ti chiedi perché una creatura assolutamente innocente debba vivere con questa spada di Damocle sulla testa. Fin da subito la rabbia prende il sopravvento, poi ti rendi conto che ci sono solo due modi per affrontare la malattia: subirla o combatterla. Io e Annamaria abbiamo cercato, tra mille difficoltà, di reagire fin dal primo giorno di vita della nostra bimba, dedicando tutto il nostro tempo extra lavorativo a combattere contro questa subdola e imprevedibile malattia. Dopo trent’anni ti fermi un attimo a riflettere e ti guardi indietro, ti rendi conto di aver lavorato sodo, di aver combattuto una battaglia durissima. Ti rendi conto che l’impegno delle tante persone coinvolte per sostenere gli innumerevoli progetti promossi, ha lasciato il segno. Poi ti rendi conto che a ogni anno di lotta si è aggiunto un anno in più di vita. Ora la vita media di un malato di fibrosi cistica è di 43 anni. A quel punto decidi di riordinare i ricordi e metterli insieme in un libro di storie reali piene di verità e di cuore. Per fare questo ci siamo rivolti a una squadra di scrittori e giornalisti guidati dagli amici di Berica Editrice e di Hassel Comunicazione che, assieme a noi, hanno saputo raccontare in modi differenti ma complementari le persone coinvolte in quest’avventura. Quindi: malati di fibrosi cistica, genitori e parenti, medici e ricercatori, amici e volontari, si sono messi a disposizione per raccontare le loro esperienze. La struttura del libro può essere paragonata a un albero con il tronco principale costituito da un racconto in prima persona che ripercorre in maniera calda e coinvolgente le tappe principali di questi 30 anni, mentre i rami sono le storie di queste persone che si intersecano e vanno a formare un insieme avvincente e completo in grado di rendere al meglio quello che hanno significato (e che tuttora significano) la Delegazione di Vicenza e la Fondazione FFC. Le fotografie, gli aneddoti, gli spunti di colore che emergono all’interno di ogni storia rappresentano le foglie, i fiori e i frutti. Una parte importante è dedicata ai progressi della ricerca, spiegati dai protagonisti stessi che in tutti questi anni hanno ottenuto risultati sorprendenti. “tredici/43” è uno strumento per sensibilizzare ulteriormente la gente sul problema della fibrosi cistica e i fondi che verranno raccolti con questo libro serviranno a finanziare un altro importante progetto di ricerca, con l’obiettivo di scrivere un’altra opera con un titolo ancora più grandioso: “tredici/83”.”
Dario Antoniazzi
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“Underground” è una pubblicazione collettanea realizzata da appassionati e rivolta ad appassionati, ma anche a persone semplicemente curiose. Nasce con l’obiettivo di proporre un’alternativa culturale fondata sulla radicalità del messaggio cristiano. Il titolo di questo secondo volume, “La preghiera salverà il mondo”, riprende la nota espressione «la bellezza salverà il mondo» che Dostoevskij fa dire al principe Myškin nel suo capolavoro, “L’idiota”, riferendosi però alla bellezza redentrice di Cristo, non a una bellezza esclusivamente estetica. È questa bellezza di Cristo – quindi piena di bontà, verità, amore e sofferenza – che salverà il mondo e che la preghiera, quando è autentica, rappresenta nel migliore dei modi.
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“Underground” è una pubblicazione collettanea realizzata da appassionati e rivolta ad appassionati, ma anche a persone semplicemente curiose. Nasce con l’obiettivo di proporre un’alternativa culturale fondata sulla radicalità del messaggio cristiano. Il titolo di questo secondo volume, “La preghiera salverà il mondo”, riprende la nota espressione «la bellezza salverà il mondo» che Dostoevskij fa dire al principe Myškin nel suo capolavoro, “L’idiota”, riferendosi però alla bellezza redentrice di Cristo, non a una bellezza esclusivamente estetica. È questa bellezza di Cristo – quindi piena di bontà, verità, amore e sofferenza – che salverà il mondo e che la preghiera, quando è autentica, rappresenta nel migliore dei modi.
“Underground” è una pubblicazione collettanea realizzata da appassionati e rivolta ad appassionati, ma anche a persone semplicemente curiose. Nasce con l’obiettivo di proporre un’alternativa culturale fondata sulla radicalità del messaggio cristiano. Il titolo di questo secondo volume, “La preghiera salverà il mondo”, riprende la nota espressione «la bellezza salverà il mondo» che Dostoevskij fa dire al principe Myškin nel suo capolavoro, “L’idiota”, riferendosi però alla bellezza redentrice di Cristo, non a una bellezza esclusivamente estetica. È questa bellezza di Cristo – quindi piena di bontà, verità, amore e sofferenza – che salverà il mondo e che la preghiera, quando è autentica, rappresenta nel migliore dei modi.