Un anno al centuplo

A maggio dell’anno scorso è uscito un libro che da subito ha smosso la curiosità e le coscienze di molti. “Il centuplo quaggiù. Adozioni internazionali e tanta Provvidenza”, il racconto avventuroso di una famiglia alle prese con l’adozione di due bambini in Perù, e una sorpresa finale… Un libro pieno di verità, di emozioni, di riflessioni attorno a un tema delicato ma tanto importante, in particolar modo di questi tempi. E non solo per le coppie che stanno prendendo in considerazione di adottare, ma un po’ per tutti. I due sposi autori, Laura Debolini e Filippo Fiani, stanno girando in lungo e in largo l’Italia, perché di storie così vere e belle evidentemente c’è tanto bisogno e tanta richiesta, soprattutto se condite con quell’umorismo e quella leggerezza che hanno saputo metterci loro.

Vi aspettavate tutto questo?

Laura: L’interesse che si è venuto a creare fa parte di quel “centuplo” di cui parliamo nel libro, come se ne fosse una continuazione. A dire il vero è diventato molto più di “cento volte tanto”, potrei dire “mille volte tanto”, ed è arrivato in maniera del tutto inattesa e insperata.

Filippo: Più di venti presentazioni nel primo anno… un interesse del tutto inaspettato ma gradito, e soprattutto utile, perché in ogni posto in cui siamo stati abbiamo trovato qualcuno che avesse bisogno di conoscere la nostra storia e gli aspetti dell’adozione che raccontiamo.

Quali sono i motivi che vi spingono a fare quello che state facendo?

Laura: Testimoniare che essere famiglia è bello. Pensiamo che diffondere l’idea che genitori si diventa morendo al proprio egoismo sia un’urgenza nel mondo attuale, dove tutto sembra che debba piegarsi alla soddisfazione di bisogni propri, che spesso diventano capricci. Donarsi è l’unico modo per essere felici e noi siamo fatti per essere felici.

Filippo: Rilanciare l’adozione, parlarne. In sintonia con Ai.Bi. e altri enti che se ne occupano (se possibile anche il Governo, nel momento in cui qualcuno vorrà prendere in considerazione le nostre istanze), pensiamo sia necessario dire con chiarezza che l’adozione è una cosa meravigliosa, far capire alle persone che adottare non è un’opera di bene ma un atto di giustizia.

I momenti più divertenti?

Laura: Quando i nostri figli, direi con “prepotenza”, si riprendono il proprio spazio, ci chiedono di smettere di parlare del libro e ritornano protagonisti. Ci ricordano che tutto quello che abbiamo e che stiamo facendo è grazie a loro.

Filippo: Quando portiamo i nostri figli con noi e durante le presentazioni fanno la spola avanti e indietro per vedere l’effetto che fa… Guardano il pubblico, salutano dal microfono, giocano, scherzano con le persone, vanno in braccio alle coppie che sono in attesa di adozione (a volte fanno anche di queste cattiverie…). Momenti di famiglia vissuti in pubblico che però hanno un sapore di intimità speciale, un’intimità che condividiamo con gli altri perché vogliamo che sappiano quanto è bello e quanto è normale essere una famiglia, anche quando questa famiglia si è formata in maniera un po’ speciale.

I momenti più emozionanti?

Laura: Quando vedo qualche lacrimuccia sui volti del pubblico e magari poi scopro che sono di mamme adottive come me, che hanno vissuto cose simili. Oppure quando ci chiedono di fare una dedica sul libro per poi regalarlo a qualcuno che potrebbe intraprendere la strada dell’adozione.

Filippo: All’inizio avevamo un po’ paura di non essere all’altezza, oppure di apparire pretenziosi, come due che si mettono in mostra, invece le persone capiscono benissimo che il nostro desiderio è condividere qualcosa che non appartiene solo a noi. L’emozione più grande, però, è quando qualche coppia ci contatta privatamente perché vuole saperne di più…

 

“Il centuplo quaggiù” è disponibile nella nostra libreria online in formato cartaceo, Kindle e ePub.

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