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La Questione è Grammatica: Sia… sia o sia… che

La Questione è Grammatica: Sia… sia o sia… che

Dopo aver affrontato la questione di quando si usa o meno la virgola, torna La situazione è grammatica. L’episodio di questo mese della rubrica di Berica Editrice dedicata ai dubbi sulla lingua italiana parlerà di un altro tema scottante. Si scrive e si dice “sia… sia” o “sia… che”? Prima di dare la risposta, facciamo un passo indietro. In quale caso si usa questa particolare costruzione?

Quando si usa “sia… sia” o “sia… che” e qual è la forma corretta

Semplice: quando si vuole esprimere che entrambe le opzioni presentate sono perfettamente accettabili e accettate. Ad esempio, se a una persona piace leggere libri di narrativa, ma anche quelli di saggistica, come lo esprimeremo? Useremo la prima o la seconda delle costruzioni qui di seguito proposte?

  • A Lucia piacciono sia i libri di narrativa, sia quelli di saggistica
  • A Lucia piacciono sia i libri di narrativa, che quelli di saggistica

Mentre, tecnicamente, non c’è una risposta errata, ce n’è senz’altro una considerata più corretta. La formula “sia… sia”, infatti, è valutata a larga maggioranza la migliore e quella da scegliere in quanto più tradizionale e più sonoramente piacevole. Inoltre, l’opzione “sia… che” rischia di creare confusione, nel caso siano presenti altri “che”. Ad esempio, nella frase: “Quel quadro può piacere sia a chi è esperto di arte, che ne apprezzerà la tecnica pittorica, che ai neofiti, che ameranno l’uso del colore”, si farà fatica a mettere in relazione le varie parti che compongono la frase stessa.

Pertanto, sebbene “sia… che” sia una forma teoricamente accettabile e sempre più diffusa, soprattutto a livello del parlato quotidiano, va preferita la sua controparte “sia… sia”.

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