Ogni anno, il 3 maggio, si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa, un’occasione per riflettere sull’importanza della stampa libera e la libertà di espressione. La censura e la repressione dell’informazione sono ancora una realtà in molte parti del mondo. Nella storia dell’editoria sono ricorrenti le opere che hanno affrontato la censura in tutte le sue forme, dalle minacce contro gli autori fino alle restrizioni legali. Questo articolo vuole ricordare e celebrare il coraggio di coloro che hanno sfidato l’oppressione e che hanno contribuito con i loro scritti a plasmare la visione del mondo e a promuovere il cambiamento sociale.
Partiamo proprio dal Bel Paese con un’opera che oggi viene studiata in tutte le scuole d’Italia ma che, al tempo della sua pubblicazione, venne considerata come un libro immorale. Stiamo parlando del Decameron di Giovanni Boccaccio. Di preciso si tratta di una raccolta di novelle divise in dieci giornate. L’opera, che racconta le vicende di dieci giovani che, per sfuggire all’epidemia, si rifugiano sulle colline toscane e passano il tempo raccontandosi cento novelle (dieci al giorno, una per protagonista, per dieci giorni). Per la sua rappresentazione aperta e a volte cruda della vita e per la scelta di scrivere in “italiano” e non in latino, l’opera di Boccaccio fu soggetta a reazioni negative e critiche da parte della Chiesa Cattolica. Nonostante le critiche e la censura, il Decameron è diventato una pietra miliare della letteratura italiana e una fonte di ispirazione per gli scrittori e le opere successive.
Le critiche al totalitarismo e il ritratto di una società controllata dello stato hanno garantito a 1984 di George Orwell un posto nella lista dei libri censurati. Il mondo dispotico di Orwell non è stato apprezzato in stati come l’Unione Sovietica dove venne considerato come una critica diretta al regime stalinista e alla società comunista e quindi bandito. Il libro ha subito delle pesanti censure anche negli Stati Uniti, dove è stato rimosso dalle biblioteche scolastiche e pubbliche a causa delle sue descrizioni di sesso e violenza e per le sue opinioni politiche considerate sconvolgenti. Le critiche al potere politico contenute nell’opera di Orwell sono state censurate anche durante il Regime di Franco in Spagna. Oltre ai paesi citati in precedenza, il libro è stato vietato in altre nazioni come Cina, Birmania e Arabia Saudita.
Un altro classico, vittima di censura, è stato Il processo di Franz Kafka. Il romanzo, pubblicato postumo, affronta i temi dell’arbitrarietà e dell’assurdità del potere attraverso la storia di Josef K., un uomo accusato di un crimine di cui non sa nulla. Il lavoro dell’autore speso riflette sull’oppressione e l’alienazione. L’autore, infatti, ha sperimentato in prima persona la censura da parte del regime austro-ungarico.
La censura non è solo un problema del passato. Uno dei casi più recenti riguarda un’opera conosciuta in tutto il mondo. Nonostante il suo successo, Harry Potter di J.K. Rowling ha subito diverse critiche e censure. Alcuni gruppi religiosi hanno criticato la serie per la presenza di messaggi che promuovono la magia, l’occultismo, il satanismo e la stregoneria. Alcuni hanno ritenuto che i libri di Harry Potter potessero essere inappropriati per i bambini più piccoli a causa del tono oscuro della serie e per la rappresentazione di temi come la morte e il sacrificio.