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La situazione è grammatica: d’accordo o daccordo?

La questione è grammatica: d’accordo o daccordo

Nello scorso appuntamento di Berica Editrice dedicato al mondo della lingua italiana, “La situazione è grammatica”, abbiamo visto che ciascuno di noi può essere entusiasta di qualcosa, a prescindere che sia un uomo o una donna. In questo episodio ci concentreremo invece su una questione su cui non tutti sono concordi o, per anticipare l’argomento, su cui non tutti sono daccordo… O su cui non tutti sono d’accordo? Scopriamolo insieme.

Come si scrive?

Per quanto riguarda la meta delle vacanze estive, è stato difficile trovare una soluzione che vada bene a tutti? Che siate andati al lago, al mare, in montagna o che abbiate visitato qualche città d’arte, però, quando avete deciso, siete riusciti a mettere tutti sulla stessa pagina? Ovvero, alla fine eravate tutti daccordo o d’accordo? Qual è il modo corretto di esprimersi, in questa situazione? In realtà, la soluzione è molto più semplice di quanto si possa pensare. Infatti, la grafia unita “daccordo” non esiste! La forma corretta è, infatti, “d’accordo”, che nasce dalla elisione della forma originaria “da accordo”, che possiamo trovare in frasi simili a “Come da accordo, ci troveremo all’aeroporto”.

Cos’è un’elisione

Come dicevamo, la parola “d’accordo” deriva dalla elisione della forma originaria “da accordo”. Ma cos’è un’elisione? Si tratta semplicemente della soppressione di una vocale davanti a un’altra parola che inizia con vocale. Alcuni esempi sono:

  • l’amica (da “la amica”);
  • l’inizio (da “lo inizio”);
  • un’elisione (da “una elisione”);
  • l’esposizione (da “la esposizione”);
  • l’albero (da “lo albero”).

Cos’è l’univerbazione

“D’accordo” non è solo un’illusione ma anche un’univerbazione, ovvero un processo evolutivo del linguaggio che coinvolge e modifica la grafia di una parola (ovvero il modo corretto in cui scrivere il termine in questione). In particolare, l’univerbazione modifica la grafia di due parole che, da separate, diventano un termine unico, scritto in tutto unito. Un esempio di univerbazione, seppur errata, è proprio “daccordo” (che deriva dall’espressione “da accordo”). Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, infatti, “d’accordo” è oggi trattato come l’elisione della lettera a della preposizione “da”. Alcune istanze corrette di unione di due parole originariamente scritte in modo separato sono “tuttavia” (inizialmente scritto “tutta via”), il termine che indica il frutto “pomodoro” (in origine si trovava scritto “pomo d’oro”) e “soprattutto” (derivante da “sopra tutto”).

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