Riportiamo l’intervista di Andrea Lazzari a Davide Sacco, autore de “Gli angeli non danno appuntamenti”, uscita sul Giornale di Vicenza mercoledì 21 marzo 2018
“Gli angeli non danno appuntamenti”. Ne è convinto Davide Sacco. Tanto da aver intitolato così il suo romanzo, che presenterà venerdì 23 marzo al Galla Caffè di Piazza Castello, accompagnato dalle letture di Stefania Carlesso. Pubblicato da Berica Editrice (320 pagine, 17 euro, disponibile anche in eBook), il libro è arricchito dall’originale prefazione di Roberto Pellizzaro.
Sacco, ad appena diciotto mesi da “Fuori classe”, resoconto semiserio del ritrovo di ex liceali vicentini trent’anni dopo la maturità, ha cambiato decisamente genere.
Da dove ha preso spunto per raccontare di Gloria ed Alfonso, con questa loro “favola” così originale e godibile, lirica e spiazzante?
“Ci sono i teorici dell’ispirazione, ossia la creazione dal nulla, e coloro invece che sostengono che le storie esistano già da qualche parte e siano esse stesse a scegliere gli autori che le scriveranno. Appartengo al secondo filone, perché in fondo traduco su carta una vicenda verosimile nella quale in molti potrebbero identificarsi per averla a propria volta vissuta. Rivelo infatti di due esistenze che si accostano e si allontanano, più volte, in un ripetuto inseguirsi di avvicinamenti inevitabili e fughe illogiche e laceranti.”
È solo un caso che uno dei protagonisti sia un suo coetaneo?
“Una combinazione. Il mezzo secolo di Alfonso è esclusivamente funzionale al tipo di storia, quella di un uomo alle prese con l’appuntamento col bilancio della propria vita. Non in genere e necessariamente un gran giorno.”
Traspaiono chiari riferimenti al mondo politico e giornalistico vicentino degli anni Ottanta e Novanta…
“Alcuni personaggi menzionati risultano davvero esistiti. È frutto quasi esclusivo invece della mia fantasia l’invenzione narrativa dei fatti che li vedono coinvolti. Meritano comunque un doveroso ringraziamento per gli spunti regalati alla costruzione del romanzo.”
Chi sono gli “Angeli che non danno appuntamenti”?
“Da un lato senz’altro le donne, con il loro saper rimanere creature sempre un po’ misteriose ed inafferrabili, e dunque mai appieno comprensibili dagli uomini. Ma sono anche quelle evocative figure cui rimanda la nostra religiosità occidentale. Ci ricordano che il giorno del Giudizio, individuale prima ancora che collettivo, comunque prima o poi si presenterà. Però senza fretta, perché i messaggeri divini non ci dicono quando il suono delle trombe annuncerà il loro arrivo. Come Gloria pare spesso sfuggire ad Alfonso, cosi anche gli altri angeli, quelli celesti, non danno infatti appuntamenti.”
Provocazione: perché un lettore dovrebbe acquistare il suo romanzo?
“Com’era quell’aforisma sull’oste e la qualità del suo vino? Battute a parte, ho sempre nutrito la curiosità di scoprire come andrà a finire. Con la vita ma anche davanti ad un libro, che merita in genere di essere sfogliato per il solo fatto di esistere, fosse anche per convincersi a star lontani da successive opere del medesimo autore. Nello specifico non si tratta propriamente né di giallo né di thriller, pur abbondando gli equivoci, i misteri ed i colpi di scena.”