Per poter sostenere con successo un “duello all’ultimo sangue”, come lo scrittore inglese G. K. Chesterton ha definito il matrimonio, c’è bisogno di qualche super potere. L’umorismo è senz’altro uno dei super poteri più ordinari ma anche più efficaci, soprattutto in ambito coniugale. Da questo principio è nato il libricino epistolare “Lettere a una moglie (ovvero la genesi del duo con l’anello noto in tutto il mondo come Mienmiuaif)”, di Giuseppe Signorin, terzo libro della nuova collana “UOMOVIVO – umorismo, vita di coppia, Dio“, edita da Berica Editrice. L’autore, convinto che più si ama una persona più la si debba prendere gentilmente per i fondelli, e che la presa per i fondelli sia il supremo atto di amore domestico nei confronti della propria consorte, ha scritto una serie di lettere durante i primi due anni di matrimonio che vogliono essere in qualche modo un aiuto per tutte quelle coppie con la tentazione di prendersi troppo sul serio. Iniziato come una sorpresa/regalo e proseguito come una vendetta, il libro scannerizza il rapporto di coppia ironizzando sulle vicende quotidiane in una luce cristiana, dove il rapporto confidente con Dio emerge alla fine di ogni lettera. Lo scorrere degli eventi è accompagnato dal racconto della nascita di una rocambolesca “wedding-band” dal nome impronunciabile “Mienmiuaif”… i cui componenti principali sono proprio i due protagonisti dell’opera. Che cosa significhi il nome del gruppo e molte altre cose si scoprono solo leggendo il libro… “Il libricino di Giuseppe sfida la secolare tradizione dei cattolici coi brufoli, è una testimonianza godibile che a me fa ricordare che sposarsi nella Chiesa non significa soltanto sdoganare la ricrescita, avere mille bambini e case senza lavastoviglie.” Emanuele Fant (dall’introduzione)