Opere letterarie rifiutate dagli editori (e come non arrendersi)

La storia dell’editoria è costellata di rifiuti che si sono successivamente tramutati in grandi successi. Sono molti i libri che hanno rischiato di rimanere nell’ignoto ma che, a discapito dei tantissimi rifiuti, sono diventati dei bestseller e dei veri e propri classici della letteratura. La lista degli autori famosi snobbati dalle case editrici è sorprendentemente lunga. In questo articolo scopriremo insieme le opere letterarie famose rifiutate dagli editori e vi daremo dei consigli se anche a voi, è capitato o capiterà (ci auguriamo di no) di ricevere un rifiuto.

5 opere rifiutate

Preparatevi a rimanere a bocca aperte perché nelle prossime righe scoprirete 5 opere letterarie che sono state rifiutate dalle case editrici.

  1. Il Diario di Anne Frank è una delle più famose testimonianze della Shoah, ma fu rifiutata da ben quindici editori. Prima che una casa editrice accettasse il manoscritto, le memorie che la giovane Anne aveva affidato al suo diario furono censurate in 25 passaggi. Le modifiche, approvate dal padre Otto, eliminarono dei passaggi contenenti delle critiche di Anne a sua madre e varie riflessioni sulla sessualità e il ruolo della donna nella società.
  2. La fattoria degli animali di George Orwell, pubblicato nel 1944, fu rifiutato da T.S. Eliot, famoso editore e saggista della prestigiosa casa editrice Faber&Faber. Nella lettera di rifiuto, pubblicata dopo la morte di entrambi gli scrittori, si legge: “Non siamo convinti (…) che questo sia il giusto punto di vista da cui criticare l’attuale situazione politica”.
  3. Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è considerato come uno dei romanzi più importanti della letteratura italiana. Il manoscritto venne bocciato sia da Einaudi sia da Mondadori. I dirigenti editoriali di entrambe le case lo considerarono un’opera prolissa e squilibrata.
  4. Fiesta di Ernest Hemingway, pubblicato nel 1926 a New York e, nell’anno successivo, a Londra, fu rifiutato dalla casa editrice Peacock&Peacock. Il motivo? Moberley Luger lo giudicò come un romanzo “noioso e offensivo al tempo stesso”. La lettera di rifiuto prosegue: “Non sarei sorpresa di scoprire che ha scritto tutta la storia chiuso dentro a un club, con il pennino in una mano e un bicchiere di brandy nell’altra”.
  5. Se questo è un uomo di Primo Levi venne bocciato da Einaudi da Cesare Pavese. La pubblicazione fu presa in carico da una piccola casa editrice torinese che ne stampò solamente 2500 copie. Il romanzo, dopo un secondo rifiuto da parte di Einaudi, entrò nel catalogo della casa editrice diventando un classico solo nel 1958.
Il tuo manoscritto è stato rifiutato, ecco perché

Ci sono diversi fattori che portano ad una lettera di rifiuto da parte di una casa editrice. Alcuni possono essere legati al contenuto del romanzo, allo stile, o al lessico. Altre volte, il manoscritto potrebbe non essere in linea con il catalogo o lo stile ricercato dalla casa editrice. Vediamo insieme alcuni motivi per cui un manoscritto potrebbe essere rifiutato:

  • il libro non fa parte del catalogo della casa editrice. Ogni casa editrice ha un catalogo e una visione editoriale a cui si attiene la con pubblicazione di libri affini. Per esempio, è controproducente inviare un saggio politico ad un editore che si occupa di fantascienza o una raccolta di racconti ad una casa editrice che so occupa di saggistica. La scelta dell’editore è fondamentale, quando si tratta di mandare il manoscritto. Per saperne di più, ti invitiamo a leggere il nostro articolo “Come scegliere l’editore che fa per te“.
  • La storia ha troppi difetti stilistici e grammaticali: a livello di contenuto, se la storia contiene troppi difetti nella trama e nei personaggi, difficilmente il romanzo verrà pubblicato. Per esempio, se i personaggi sono molto simili tra loro e non si contraddistinguono, oppure se la storia non porta da nessuna parte. Oltre al contenuto, lo stile di scrittura ha un peso importante nella scelta di pubblicazione di un romanzo. Se la scrittura non è curata o presenta molti errori, allora difficilmente la storia vedrà la luce della stampa.
  • La trama è banale e prevedibile: un intreccio molto simile ad altre storie, oppure la presenza di temi già trattati troppe volte (come un vampiro che si innamora di un umano, o un ragazzo che scopre di essere un mago) sono campanelli d’allarme per una casa editrice, che è sempre alla ricerca di storie originali.
  • La casa editrice ha troppi libri da pubblicare: capita, a volte, di avere un sovraccarico di lavoro. Alcune case editrici scrivono sul sito che al momento non accettano manoscritti perché il loro calendario di pubblicazioni è pieno. In questo caso, si può aspettare o cercare una casa editrice alternativa.
Consigli per non arrendersi

A tutti è capitato di ricevere un rifiuto. Per questo motivo, di seguito, abbiamo raccolto dei consigli per gestire un rifiuto editoriale e come superarlo. Il primo step è quello di accettare un no. In ambito editoriale, il rifiuto può essere un buon motivo per rivedere la bozza del romanzo. Come ci insegnano gli autori che abbiamo elencato nei paragrafi precedenti, un rifiuto non deve essere considerato come la fine di una carriera, ma un momento da cui ripartire e migliorare. Se la casa editrice elenca le ragioni del rifiuto (anche se non è frequente, né dovuto), rimboccati le maniche e lavora sugli spunti. Se, invece, il testo non è pubblicabile, non perderti d’animo: la scrittura di un romanzo è un momento di formazione, oltre ad essere un esercizio. Passa al prossimo romanzo o lavora sula storia evitando di ripetere gli stessi errori. È importante scegliere con consapevolezza la casa editrice giusta. Una volta finito di lavorare sul tuo romanzo, ricerca le case editrici che potrebbero essere interessate al tuo manoscritto. La pubblicazione di un libro dipende anche dalla fortuna nelle tempistiche. Purtroppo, non abbiamo potere su questo fattore. Ma non ti scoraggiare! Quello che conta è mantenere il distacco e la lucidità necessarie per ritentare.

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